La Rete Meteorica Salentina

Fin dall’inizio della sua attività di meteorologo, De Giorgi si era convinto che, per descrivere il clima di tutta la penisola salentina, non sarebbe stato sufficiente raccogliere i dati per la sola città di Lecce. Decise quindi di estendere la raccolta di dati in più località della Provincia di Lecce, che allora comprendeva anche i territori delle attuali province di Brindisi e Taranto.

Le località vennero opportunamente scelte per rendere significative le analisi globali, sull’esempio di quanto andava facendo in Piemonte il barnabita P. Francesco Denza, uno dei primi grandi meteorologi italiani, con cui De Giorgi intratteneva stretti rapporti.

Nacque così la Rete Meteorica Salentina, frutto di un lavoro paziente di illustrazione della sua importanza per la vita pratica e per la scienza, così ben condotto da De Giorgi che numerosi furono i collaboratori che dedicarono, gratuitamente e spesso per molti anni, parte del loro tempo per far funzionare gli osservatori, le stazioni termopluviometriche e quelle per l’osservazione dei temporali.

Dopo pochi anni la Rete comprendeva 5 Osservatori, 32 stazioni termopluviometriche, sapientemente distribuite lungo le due coste adriatica e ionica, le zone collinari e quelle in pianura, e varie stazioni di osservazione dei temporali.

I dati, raccolti con metodologie insegnate e controllate dallo stesso De Giorgi, affluivano all’Osservatorio di Lecce e da questo all’Ufficio Centrale di Roma.

Non tutte le stazioni funzionarono per lo stesso periodo, visti i problemi posti dalla gestione di una rete così articolata e così estesa (alcune stazioni distavano dall’Osservatorio di Lecce ben più di 100 km!), in un momento in cui l’unico sistema rapido di comunicazione era il telegrafo e la spedizione per posta di un pezzo di ricambio o di uno strumento sostitutivo poteva richiedere varie settimane. Il tutto era realizzato con pochi mezzi finanziari per la manutenzione e per la spedizione dei messaggi con i dati e le informazioni, spesso richiesti quotidianamente.

 

L'elenco delle stazioni con le coordinate geografiche e i nomi dei curatori

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Le sedi della Rete, al 1880, erano: Martina, Ceglie, Castellaneta, Ostuni, Gagliano, Oria, Alessano, Grottaglie, Ruffano, Presicce, Ugento, Ortelle, Muro, Manduria, Lecce, P.ta di Leuca, Calimera, S.Pietro Vernotico, Pulsano, Nardò, Taranto, Masseria Perrone, Gallipoli, Brindisi, Otranto.
L'estensione della Rete Termo-pluviometrica nel 1899
replu2.jpg (86146 byte) Come si può ben comprendere si trattava di una quantità di dati e di informazioni veramente incredibile, raccolta da decine di persone ma coordinata organizzata e studiata dal solo De Giorgi.

I dati e risultati delle analisi venivano messi a disposizione della collettività mediante pubblicazioni quotidiane (affissione ad un albo dei dati delle ore 9 per la Città), mensili e annuali, sui bollettini del Municipio, del Comizio Agrario e sui giornali locali.

Una realizzazione che per estensione e per organizzazione era unica nell’Italia centromeridionale, tanto che all’ Esposizione nazionale di Torino del 1894 fu premiata con la medaglia d’oro.